Chi cerca la verità viene “sciolto”. Accade in Russia. Ma c’è chi non si arrende.

Ieri la Corte Suprema della Federazione Russa ha sancito la liquidazione di Memorial, la prima associazione indipendente dell’ex Urss.

Memorial, la prima associazione indipendente dell’Urss, è nata nel 1989, dal sacrificio di Anatolij Marčenko (l’ultimo prigioniero di coscienza morto in lager in seguito a uno sciopero della fame per rivendicare i diritti umani fondamentali) e di Andrej Sacharov, stroncato da un infarto dopo anni di strenua battaglia da scienziato e accademico, poi da “confinato” per motivi di coscienza e infine come politico all’opposizione.

l’intera struttura di Memorial, insieme all’immenso patrimonio di materiali archivistici e documentari sulle vittime del regime, al sostegno alle loro famiglie, all’immane lavoro realizzato per restituirne la memoria e la dignità, alla straordinaria opera educativa svolta in collaborazione con le istituzioni scolastiche per aiutare le giovani generazioni a conoscere il passato, la storia del proprio paese, è stata sciolta (“liquidata”, come si dice nel linguaggio burocratico) ieri, 28 dicembre, dalla Corte suprema della Federazione Russa.

Il motivo di un provvedimento tanto drastico, come si legge nel resoconto dell’udienza finale del processo, è che Memorial crea una “falsa immagine dell’Urss come Stato terrorista e infanga la memoria della Grande guerra patriottica” [la Seconda guerra mondiale], e tutto questo avviene perché “c’è qualcuno che paga”.

LEGGI L’ARTICOLO DI GIOVANNA PARRAVICINI SU IL SUSSIDIARIO.NET

Chi cerca la verità viene “sciolto”. Accade in Russia. Ma c’è chi non si arrende.ultima modifica: 2021-12-29T12:23:42+01:00da maurozuccari
Reposta per primo quest’articolo