MYANMAR: casi Regeni a migliaia, ma nessuno ne parla.

Un lettore dal Myanmar ha scritto al quotidiano on line “Il Sussidiario.net”: “continuo con profondo dolore a non vedere attenzione dei media occidentali sulla situazione qui in Myanmar: salvo errori, da mesi non si fa cenno sui telegiornali italiani e occidentali del nostro dramma“.

Migliaia di vittime civili negli scontri con i militari, migliaia di carcerati per reati di “terrorismo” e decine di condannati a morte. Il 25 luglio quattro uomini, condannati alla pena di morte per terrorismo, sono stati fucilati. I loro nomi: Kyaw min yu, Phyo zeya taw, Hle myo aung, Aung thura zaw. I loro corpi non sono stati riconsegnati ai famigliari. Nessun notiziario occidentale ne parlerà.

Tutti sono stati condannati per terrorismo in processi farsa. Qui, l’accusa di “terrorismo” è quanto di più fluido possa esistere. “Terrorista” può essere anche il sacerdote o monaco che viene sorpreso a portare generi alimentari ai famigliari degli arrestati. Si tenga conto che gli avvocati difensori dei malcapitati vengono invitati a non intervenire nei processi e a rimettersi alla clemenza della corte. Oppure messi in condizioni di poter esercitare la difesa. Gli avvocati che arrischiano un’azione un po’ più ardita vengono esclusi dal loro albo. Da ultimo, in questo genere di processi, non è l’accusa che deve dimostrare la colpevolezza ma è l’indagato che deve dimostrare la propria innocenza. È l’inversione dell’onere della prova. Roba da gulag staliniani.

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MYANMAR: casi Regeni a migliaia, ma nessuno ne parla.ultima modifica: 2022-08-02T12:23:52+02:00da maurozuccari
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