EMERGENZA SIRIA. Appello urgente da AVSI

Appello: si aggrava la situazione dei profughi in fuga dalla guerra

“Abbiamo bisogno di un aiuto urgente e immediato, dobbiamo portare loro cibi, vestiti e medicine. Il rischio che la situazione degeneri sia da un punto di vista sanitario che sociale è altissimo”

Chiara Nava, dal campo profughi siriano nel villaggio di Marjayoun in Libano

Comunicato stampa, 28 febbraio 2013

La guerra civile in Siria sta avendo ripercussioni notevoli sui paesi confinanti, in particolare Libano e Giordania dove migliaia di famiglie in fuga dal conflitto si sono rifugiate e continuano ad arrivare ogni giorno lasciandosi alle spalle case distrutte, violenza e spesso parte della famiglia. Ad oggi sono 306.356 i siriani in Giordania e 317.229 in Libano secondo fonti dell’Alto Commissariato per i Rifugiati (UNHCR). Ogni giorno arrivano circa 1000 persone nuove in entrambi i Paesi.   L’inverno sta mettendo a dura prova i profughi in cerca di protezione, migliaia di rifugiati stanno intirizziti chiusi in tende di fortuna o nel migliore dei casi tra quattro mura di cemento senza luce e senza riscaldamento. Tuttavia il freddo non è l’unica preoccupazione. La comunità umanitaria internazionale ha identificato come prioritaria la protezione dell’infanzia ed il supporto scolastico per le famiglie siriane: le Nazioni Unite stimano che il 50% dei profughi vittime della crisi siano bambini. È in questo contesto che AVSI interviene in partnership con l’UNHCR, l’agenzia dell’Unione Europea ECHO, UNICEF, COR UNUM e la Fondazione svizzera San Camille. In Libano e in Giordania sono circa 3.500 le famiglie di siriani fuggiti da Damasco e Homs aiutate attraverso la distribuzione di kit invernali con coperte, stufe e vouchers per l’acquisto di carburante. Inoltre il team d’urgenza di AVSI ha dato vita ad un intervento a favore di 900 bambini attraverso attività in quattro scuole pubbliche ad alta prevalenza di studenti siriani. Saranno organizzati corsi di recupero scolastico settimanali e un “Child Friendly Bus”, ovvero un autobus equipaggiato a misura di bambino, che si sposterà tra le varie comunità rurali e sobborghi più poveri dove hanno trovato sistemazione le famiglie di profughi siriani, per organizzare attività ricreative e supporto psico-sociale alle persone più bisognose. Dal campo, Marco Perini responsabile AVSI in Libano racconta: “Questa gente ha bisogno di tutto: di vestiti, perché sono scappati così com’erano, e di cibo. Poi c’è un altro tipo di bisogno: quello di una voce amica, non è un aiuto quantificabile, ma scalda il cuore e strappa un sorriso che da queste parti non è poco”.

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Responsabile AVSI in Libano: Marco Perini – marco.perini@avsi.org – tel. 00961 9 637 748

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