Da Laogai Research Foundation Italia ONLUS
Oggi, nel 2018, mentre ancora celebriamo il ricordo delle vittime dei campi di concentramento nazisti, pronti a condannare ogni (presunto) rigurgito di fascismo e nazismo al grido di “mai più”, siamo totalmente indifferenti a ciò che accade in Cina.
In Cina i campi di concentramento per la rieducazione dei dissidenti (laogai) prosperano, forniscono manodopera a costo zero al regime del Partito Comunista Cinese ormai “aperto al mercato”, e brulicano di “ospiti” che il pensiero unico e politicamente corretto ignora in modo pervicace e ostinato. C’è una sorta di timore reverenziale a dire la verità sulla Cina: forse, chissà, dipende dal business, dai fiumi di denaro che i Cinesi ricchi (pochi, e solo nell’entourage del Pcc) investono in Occidente?