E chi parla più di libertà religiosa?

Un blog dedicato alle “cose di cui si parla troppo poco” non può lasciarsi sfuggire l’occasione per parlare di questo. Sempre più uomini e donne in tutto il mondo sono perseguitate solo perchè vogliono fare la cosa più naturale che esista, in assoluto; coltivare la propria fede religiosa ed esprimerla. L’occasione mi arriva dal politico e giornalista verbanese Marco Zacchera e dal suo “IL PUNTO” n. 812 del 23 aprile scorso    http://www.marcozacchera.it/ 

Niente da fare, anche quest’anno le notizie sulle persecuzioni religiose non “bucano” ai TG e non trovano spazio sui principali giornali. C’è stata una vera e propria omertà  – salvo “Avvenire” – nel (NON) diffondere i dati del XV rapporto annuale sulla libertà religiosa nel mondo, pubblicato dalla fondazione “Aiuto alla Chiesa che Soffre” (ACS).

Forse perché sono dati che imbarazzano la comunicazione “laica” dei media pronti a pontificare ogni potenziale episodio di razzismo o di omofobia, ma che dimenticano come in 62 nazioni del mondo (31,6%) si registrano gravi violazioni della libertà religiosa.

«In 26 di queste nazioni si soffre la persecuzione», ha dichiarato Alessandro Monteduro, direttore di ACS Italia. «Nove paesi per la prima volta si sono aggiunti alla lista: sette in Africa (Burkina Faso, Camerun, Ciad, Comore, Repubblica Democratica del Congo, Mali e Mozambico) e due in Asia (Malesia e Sri Lanka).

La causa principale è la progressiva radicalizzazione del continente africano, specie nelle aree sub-sahariana e orientale, dove la presenza di gruppi jihadisti islamici è notevolmente aumentata».

Violazioni della libertà religiosa si sono verificate nel 42% delle nazioni africane.

Il Rapporto evidenzia anche una nuova frontiera: l’abuso della tecnologia digitale, delle cyber networks, della sorveglianza di massa basata sulle tecnologie del riconoscimento facciale per assicurare un maggiore controllo con finalità discriminatorie. Questo fenomeno è evidente soprattutto in Cina, dove il Partito Comunista sta reprimendo i gruppi religiosi (tutti) con l’ausilio di decine di milioni (!) di telecamere di sorveglianza.

Come in passato la religione che maggiormente è soggetta a persecuzioni è di gran lunga il cristianesimo, ma evidentemente ciò va nascosto perché imbarazza e comunque sembra interessare a pochi o a nessuno, certamente non ai media che preferiscono parlare  di altre –e comunque gravi – persecuzioni e discriminazioni.

Attentati, rapimenti ed omicidi a danni di cristiani sono purtroppo all’ordine del giorno in troppi paesi del mondo, ma chi se la sente di definire i fanatici musulmani come assassini o criminali?

Meglio per i media tenere il profilo basso e guardare da qualche altra parte.

Eppure nel 2020 (il rapporto in realtà copre un periodo che va dall’1 ottobre 2019 al 30 settembre 2020) sono stati uccisi 4.761 cristiani (13 al giorno) contro i 2.983 del 2019, un dato superiore anche ai 4.305 del 2018. L’anno scorso sono stati attaccate e distrutte 4.488 chiese ed edifici connessi, almeno 4.277 cristiani sono stati arrestati senza processo e incarcerati per motivi religiosi, 1.710 i rapiti. Sono i martiri – sconosciuti e nascosti – dei nostri tempi.

E chi parla più di libertà religiosa?ultima modifica: 2021-04-23T21:00:47+02:00da maurozuccari
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