Piazza Tienanmen 24 anni dopo

da Tempi.it

È l’anniversario del massacro di piazza Tienanmen ma «in Cina il comunismo è ancora la “verità dell’universo”»

I loro figli sono morti a Tienanmen nel 1989 ma il governo cinese impedisce alle madri di commemorarli

Leader di piazza Tiananmen a tempi.it: «Il regime mi ha imprigionato perché non voglio dimenticare»  Quattro giugno 1989 significa un movimento di milioni di persone che per la prima volta in Cina chiede riforme democratiche (non la fine del regime), più libertà e meno corruzione; significa un uomo in piedi, solo, giacca nella mano destra e sacchetti nella sinistra che blocca una fila infinita di carri armati in mezzo a Chan’an Avenue; significa il massacro di duemila persone (per alcuni anche tremila); significa i tre giorni interi, 72 ore, che ci sono voluti per pulire le strade dal sangue delle persone morte o ferite; significa, in due parole, piazza Tiananmen. Ma per il regime, a 23 anni di distanza, continua a significare solo «caos» e «sommossa controrivoluzionaria». Per questo le persone sfuggite ai cingoli dei carri armati e ai colpi delle mitragliatrici, ma arrestate dalla polizia, sono ancora in prigione. Per questo a 23 anni di distanza Pechino impedisce che si pronuncino anche solo le parole piazza Tiananmen o 4 giugno.
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Piazza Tienanmen 24 anni dopoultima modifica: 2013-06-09T11:32:48+02:00da maurozuccari
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